Editoriali

I viaggi di Cicerone, una nuova voce per raccontare la Sicilia autentica

“Se accanto alla biblioteca avrai l’orto, nulla ti manca” amava ripetere Marco Tullio Cicerone. 

L’oratore romano al quale abbiamo deciso di tributare un omaggio riservandogli parte del nome di questo nostro nuovo progetto editoriale. Ci piace immaginarci divisi tra la l’erudizione ed il culto dell’ambiente, con gli occhi miopi per la lettura e le mani incallite dalla fatica. I “Viaggi di Cicerone” nasce con l’ambizione di raccontare un’Italia coraggiosa, intraprendente, rispettosa della propria storia, che si svincola dal mortale abbraccio del malaffare. Che punta sulla tradizione, o che, se scommette sull’innovazione, lo fa consapevole della forza del messaggio che la storia continua a trasmettere. E’ un progetto ambizioso se non altro perché aspiriamo ad informare senza sbattere il mostro in prima pagina, lontani anni luce da un’informazione pruriginosa e voyeuristica. Racconteremo l’Italia dei piccoli borghi, degli itinerari alternativi, degli uomini e delle donne che caparbiamente combattono nonostante le avversità di ogni genere.

Parleremo di viaggi, scoperte, emozioni.

Sarà una guida emozionale, alternativa, buonista se serve, critica quando è necessario esserlo. Un piccolo ed importante tassello di un progetto più ampio, il progetto Cicerone appunto, il cui obiettivo è ridare dignità ad un’Italia messa ai margini, considerata di serie B, profonda provincia relegata al folclore.

Il Bel Paese (d’altronde lo chiamano così), possiede un’enorme concentrazione di beni culturali. Il turismo, generando ogni anno centinaia di miliardi di euro, contribuisce alla formazione di circa il 10% del Pil nazionale, impiegando più del 10% della forza lavoro dell’intero Paese, attirando ogni anno milioni di turisti da ogni angolo del pianeta.

A contribuire ad alimentare tali numeri ci pensa l’arte, la cultura, il buon cibo. Elementi che vogliamo promuovere, perché fattori determinanti del “Made in Italy”storia , che nonostante tutto continua ad esercitare il proprio fascino. Noi crediamo che a differenza di quanto sostenuto tempo fa da un grigio ministro, “con la cultura si può mangiare”. Per farlo serve un’economia sostenibile ed un piano a difesa dell’ambiente, delle comunità locali e di quanto dalla storia e dal passato abbiamo ereditato. La scelta del lancio del sito il 21 marzo non è casuale: sia perché è il giorno in cui universalmente si indica l’inizio della primavera, la fine dell’inverno, metafora straordinaria per chi crede nella rivoluzione delle idee: sia perché in Italia ogni 21 marzo si tributa l’omaggio alle vittime di tutte le mafie, riconfermando l’impegno della società civile alla lotta alla criminalità.

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Giuseppe Taibi

Giuseppe Taibi

Nell'eterno dilemma tra l'essere siciliano di scoglio o di mare aperto, Giuseppe Taibi non ha dubbi: lui che non riesce a stare lontano dall'Isola per più di un mese è di sicuro un siciliano di scoglio. Troppo forte l'amore per la sua terra che il trentaquattrenne cronista, racconta da da più di dieci anni sul Giornale di Sicilia. Da inviato del settimanale Siciliaoggi si è occupato di immigrazione e politica regionale. Blogger, ha ideato il progetto “Cartastampata”. Studioso dei fenomeni mafiosi e della storia di Cosa nostra, ha tenuto diversi incontri sulla legalità nelle scuole della sua regione. Attualmente è impegnato nella realizzazione di documentari impegnati e video inchieste.

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