Borghi

Sambuca di Sicilia, il terzo “Borgo più bello d’Italia”


La Sicilia vanta non solo la bellezza del suo territorio, i panorami mozzafiato, il mare e le sue montagne ma da tre anni a questa parte l’isola per eccellenza del Mediterraneo non può non esser orgogliosa di uno dei suoi comuni che per il terzo anno consecutivo ha raggiunto un risultato invidiabile ed agognato.

Sambuca di Sicilia, infatti, il paese di origini arabe nella Valle del Belice, ha raggiunto ancora una volta l’appellativo di “Borgo più bello d’Italia”. L’iniziativa promossa dalla trasmissione di Rai3 “Alle falde del kilimangiaro”, ha visto prevalere il comune dell’agrigentino che è risultato il più votato sul web tra tutti i borghi in concorso sottoposti anche all’esame di una giuria di esperti. La proclamazione ufficiale del “Borgo più bello d’Italia”, avvenuta nel corso della puntata condotta da Camilla Raznovich andata in onda la sera di Pasqua, ha suscitato grande entusiasmo a Sambuca di Sicilia, che già lo scorso anno si era aggiudicata il titolo di campione nella trasmissione di Rai2 “Mezzogiorno in famiglia”.

Una folla festante in piazza e gli immancabili fuochi d’artificio, con brindisi finale, hanno accompagnato la notizie della vittoria. Sambuca, dunque, è il terzo comune siciliano, dopo Gangi (2014) e Montalbano Elicona (2015), a vincere la competizione che, ogni anno mette in vetrina i venti borghi più belli, interessanti e suggestivi del nostro Paese, uno per ogni regione.

Il borgo più bello d’Italia, Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento.

E’ una roccaforte sicana a pochi chilometri dal mare di Menfi, da Sciacca e dai templi del Parco archeologico di Selinunte, seimila abitanti, una stupenda cattedrale, il quartiere saraceno rimasto intatto con le sue vie strette, cieche e tortuose, arricchite da piccoli cortili e dalle ‘purrere’, le cave sotterranee riportate recentemente alla luce.

Il nuovo Borgo d’Italia è famoso anche per le sue chiese. Se ne contano una ventina. Alcune di queste sono state adibite a museo ove si possono ammirare le opere del pittore Gianbecchina. Oppure le originali sculture tessili di Sylvie Clavel. E poi ancora palazzi storici, il prezioso museo archeologico di palazzo Panitteri, il teatro ottocentesco e i resti di un antico acquedotto romano. Da vedere assolutamente l’area archeologica di Monte Adranone. Per chi ama la natura vale la pena fare un salto alla riserva naturale di Monte Genuardo o una passeggiata lungo le sponde del lago Arancio. Intorno al bacino sorgono rigogliosi uliveti e vigneti e si ha la possibilità di visitare numerose cantine.

Nelle campagne attorno a Sambuca, infatti, sono una decina le aziende che producono vini di altissima qualità esportati anche all’estero. Per gli amanti dei peccati di gola, infine, sono imperdibili le Minni di virgini. Dolce tipico di Sambuca è composto da pasta frolla, crema di latte, zuccata, gocce di cioccolato e cannella. La ricetta risale al 1725.  Fu ideata da suor Virginia Casale di Rocca Menna in occasione del matrimonio del marchese don Pietro Beccadelli con donna Marianna Gravina.

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Erika Diliberto

Erika Diliberto

Nata a Bologna, figlia di un carabiniere, ha cambiato più volte casa e “pelle”. Ha collaborato con diversi blog e con il Giornale di Sicilia. Dedica il proprio tempo libero alla sua famiglia più che speciale composta da marito, quattro cani, tre canarini e cinque gatti! Detesta i termini ambientalista o peggio ancora animalista. “Sono solo una donna che apprezza la vita e che la rispetta in tutte le sue forme, dalla più piccola alla più grande”. Adora far lunghe passeggiate all'aria aperta accompagnata dai suoi quattro zampe, al caos predilige di gran lunga il silenzio e le persone che sanno ascoltare più che parlare. Ama la sobrietà e la semplicità d'animo anche nella scrittura. D’altronde la sua citazione preferita è dello scrittore russo Isaak Babel: "Non c'è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto messo al posto giusto".

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