Lorenzo Reina, il pastore alchimista che scolpisce le stelle
Sarà un caso che “I viaggi di Cicerone” partano oggi, 21 marzo?
Sarà un caso che il nostro battesimo avvenga proprio in questa prima giornata di primavera che è celebrazione di vita, rinnovamento della natura, esplosione di forze luminose e vivificanti? Beh, convinta come sono che il caso non sia mai un caso, amo pensare che qualche nume tutelare abbia lavorato affinché ciò avvenisse e proprio in questa data così pregna di significato simbolico. Infatti, non so se per voi sia lo stesso, ma per me è come se, di colpo, sotto terra iniziasse a serpeggiare un’inarrestabile brama di vivere e a spirare una brezza dolce e profumata che, richiamante Mercurio, spinge verso quei luoghi in cui la ierofania si compie.
Diciamola tutta, chi scrive e vive nel “continente Sicilia” è facilitato nelle sue suggestioni dall’incantamento e dalla enigmaticità a cui l’isola appare votata e che dà quasi la certezza che l’impossibile sia possibile e che la divinità alberghi non solo nei luoghi, ma anche in alcuni dei suoi abitanti. Ma stop alle farneticazioni e via alle indicazioni per scoprire dove ci condurranno “I viaggi di Cicerone”. Io, sappiatelo, amo giocare alla detective, quindi sarò Patti Holmes e voi i miei preziosi Watson che, pronti a fiutare le tracce che vi fornirò, collaborerete alla soluzione dell’immaginifico caso.

Foto di The Polite Monkey (Sal Pavone)
Allora, avete intuito dove stiamo andando? Se la risposta è no, ve lo svelo io: la nostra meta è Santo Stefano Quisquina e, precisamente, l’azienda Rocca Reina, un’eccellenza siciliana, che Lorenzo, il proprietario, ha trasformato in uno spazio sacro che è laboratorio d’arte e di produzioni biologiche, Teatro ispirato e Museo custode delle sue opere. Il regalo che mi sono fatta e, penso, indirettamente, di stare facendo a voi, è quello d’incontrare un artista a tutto tondo che da pastore e figlio di un pastore ha voluto continuare la tradizione familiare, arricchendola, però, con gli altri meravigliosi mondi che lo abitano.
Definirlo è quasi impossibile perché è scultore, filosofo e, in senso metaforico, anche alchimista. In quest’ ultima definizione si è riconosciuto particolarmente perché, come mi ha raccontato, in questi trent’anni di lavoro ha raccolto un’infinità di pietre, considerate “d’impaccio” dai contadini della zona, trasmutandole in opere, proprio come un alchimista che trasforma il vile piombo in oro. D’altronde l’Arte e l’Alchimia sono impegnate entrambe alla realizzazione dell’Opera e quale Opera è più importante della vita stessa? Lorenzo, attraverso il suo “vissi d’arte”, è come se fosse passato dalla nigredo all’albedo e alla rubedo, trovando una personale pietra filosofale nell’ispirazione che sembra derivargli dagli spiriti mitologici di cui ama circondarsi e dalla vista mozzafiato sui Monti Sicani.
Con la gentilezza di uomo d’altri tempi e facendomi da “Ierofante” mi ha guidato nel suo luminoso eterno presente e nella sua “Fattoria dell’Arte”, un “laboratorio in fieri” in cui si magnificano la produzione del formaggio, secondo tecniche tradizionali, l’allevamento delle asine con annesse pratiche di onoterapia e l’accoglienza sia di scolaresche che di visitatori che vogliono conoscere questo palcoscenico dal respiro universale e che, arrivando, si ritrovano immersi in una perfetta simbiosi tra uomo e natura.
Il Museo, nato per raccogliere le sue opere, è già di per sé una meravigliosa opera; il Teatro, nato dalla poesia per la poesia, ci mostra il padrone di casa come un Teocrito dei nostri giorni. Il primo, che è di forma ottagonale e si ispira al Castel del Monte in Puglia, tradisce una forte valenza simbolica: il numero 8, infatti, è legato all’infinito, al karma, a Saturno e al perpetuo corso dell’universo che in questo luogo di enstasi che conduce all’estasi si rispecchia armoniosamente. Può essere definito una sorta di scrigno prezioso che custodisce busti e volti, come quello dell’amato padre che ha permesso a questo figlio dai tanti talenti di poterli coltivare tutti.

Foto di The Polite Monkey (Sal Pavone)
5 Comments
Un articolo bellissimo. Viene voglia di venire a conoscere luoghi e persone. Complimenti. Ti seguirò nel tuo percorso.
Grazie Andrea. Spero, allora, di fare tanti viaggi insieme. ^_^
Caro Andrea, leggo questo messaggio solo ora e ti ringrazio per aver mantenuto la promessa di seguirmi nei miei percorsi. (Giusi)
Grazie.
Buongiorno,
Puoi farmi sapere se stai organizzando un concerto nella seconda metà di giugno 2018?
Hai dei pasti?
Cordiali saluti
Bernard (da Lille in Francia)