Chiara Falsaperla, la Dea ex machina del Blog Claire in Sicily
La vostra Patti Holmes, cari Watson, svegliandosi nuovamente indagatrice e con l’aiuto medianico di zio Sherlock, vuole scoprire tutto, ma proprio tutto, su una giovane donna che ha creato un Blog, Claire in Sicily, che mi ha entusiasmato e catturato.
Siccome, come direbbe Gibran “Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima navigante“, io mi metto in viaggio, partendo, come di consueto, dagli indizi per, poi, approdare all’intervista che ci svelerà, a 360°, la protagonista di questa chiacchierata.
1. Il suo nome è Chiara
2. Classe 1979
3. Catanese di nascita
4. Ha la valigia sempre pronta per vivere nuove avventure
5. Racconta storie siciliane per passione
6. E’ mamma di due piccoli esploratori classe 2015 e 2013
7. Moglie di Valerio, compagno di vita e di viaggi
8. Segni particolari: affetta, proprio come me, da sicilitudine
Ladies and Gentlemen, Mesdames e Messieurs, Siore e Siori, ma soprattutto Viaggiatori, ecco a voi Chiara Falsaperla che, gentilmente, ha accettato di sottoporsi al fuoco di fila delle mie domande.
Benvenuta Chiara su “I Viaggi di Cicerone”. Già il nome del nostro webmagazine, dedicato e dedito al turismo, dovrebbe risuonarti familiare, essendo una “ragazza con la valigia”.
Ciao Giusi e grazie per avermi dedicato questo spazio! Ragazza, forse, non sono più, mi avvicino ai mitici 40, ma con la valigia di sicuro. La mia valigia, e quella della mia famiglia, sono sempre pronte. Gli impegni e il lavoro di mio marito non ci permettono di partire sempre, ma ogni pretesto è buono per scoprire nuovi luoghi, anche non troppo lontani dal nostro campo base.
Partiamo dalla sfera privata che incide, però, anche sul tuo lavoro, visto che i consigli di viaggio che dai sono a misura di bambino. Facci un’Ode alla tua famiglia, (mi è venuta in mente, per questa domanda, “Ode to my family” dei The Cranberries”).
Non sarò brava come Dolores, ma faccio un’Ode alla mia famiglia che mi sopporta e supporta in questo progetto che sto portando avanti con passione e testardaggine. I protagonisti indiscussi di quest’avventura sono, sicuramente, i miei bambini, che di anni ne hanno rispettivamente 5 e 3. Se questo progetto sta andando avanti e sta arrivando al cuore delle persone, allora credo che il merito sia tutto dei miei bimbi, del loro entusiasmo e della loro curiosità. Loro, che hanno già girato gli Stati Uniti in camper, e mi chiedono di tornare a vedere il Grand Canyon. Loro, che con i loro zainetti e cappellini da esploratori, mi chiedono “mamma quale sarà la nostra prossima avventura?”
Che meraviglia, piccoli viaggiatori crescono. Anche tuo marito lo è, non è che la vostra passione comune è stata il Cupido che vi ha fatto incontrare? Sono impicciona, ma il mio cognome è Holmes, nomen omen.
Mio marito, più che un viaggiatore, è un “navigatore”. Lui di mestiere fa il pilota elicotterista, quindi la propensione per gli spostamenti la deve avere per forza. Ma non nascondo che ogni tanto se ne vorrebbe stare tranquillamente a oziare a casa, mentre io gli propongo continuamente viaggi, gite ed escursioni. Mi chiedo come fa a sopportarmi! Sarà vero amore?
Io toglierei il punto interrogativo, visto il suo essere accondiscendente e accollativo, che ne dici? Quando nasce il tuo amore, perché di questo si tratta, per il turismo e quando diventa lavoro creativo?
Nasce presto, all’età di 5-6 anni. Per Carnevale, io non volevo vestirmi da principessa, ma da giapponese con tanto di kimono, poi da cinese con il cappello di bambù, da ballerina di flamenco con la rosa in testa e ancora da africana con tanto di faccia dipinta di nero. Sono sempre stata attratta dai concetti di lontano, diverso e nuovo: dal cibo alla lingua, dalle tradizioni ai costumi tipici delle altre nazioni. Crescendo, collezionavo brochure che prelevavo dalle agenzie di viaggi, sognando continenti lontani e da lì ho capito che il turismo sarebbe stato la mia strada. L’idea di far diventare questo amore, lavoro creativo, è scaturita da un momento abbastanza buio della mia vita. Sai quei momenti in cui senti che qualcosa deve cambiare ma non sai bene cosa? Bene in quel momento ho avuto questa piccola scintilla che, oggi, mi sta regalando grande gioia e soddisfazione.
Ti capisco benissimo, perché a volte nell’oscurità si intravede una luce che illumina la nostra strada, quella che dovrebbe essere. Hai ricoperto diversi ruoli nel settore che, sicuramente, ti hanno aperto la mente e il cuore verso l’altro da noi, quei nuovi mondi che sono ingressi di paesaggi da varcare e conoscere. Quali ti hanno dato di più?
Lavorare all’estero ti apre la mente, ti fa percepire cose che non vedresti mai nel tuo piccolo mondo. Io sono uscita dalla mia comfort zone all’età di 21 e mi sono diretta in Francia. Una delle esperienze più belle e significative della mia vita. Ho lavorato per qualche anno a Disneyland Paris, poi, sempre per questo mio grande “difetto” di vedere sempre oltre, mi sono licenziata trovando lavoro come receptionist per una nota compagnia di navigazione sulla Senna. Il mio ufficio si trovava proprio sotto le Tour Eiffel. La vedevo ogni giorno, bella e imponente solo come lei sa essere. Un giorno mi sono resa conto che questa torre, ai miei occhi, diventava sempre più piccola, poco emozionante. Lì ho capito che era tempo di tornare in Sicilia. Ci sono poi tornata diverse volte a Parigi e, la torre Eiffel, come per magia, è ritornata ad essere grande e magnetica!
Abbiamo in comune Parigi in cui ho vissuto un anno, ma affetta da sicilitudine e da sorellitudine, ne avevo una piccola piccola, mi ha fatto ritornare nella mia isola del sole. Ritorniamo al tuo Blog. Quando nasce, o quando passa dalla potenza all’atto, “Claire in Sicily-Family, travel, fun & nature”?
Come ti ho detto prima il mio blog nasce da un momento di crisi della mia vita. Dopo il secondo figlio, mi sono guardata allo specchio e non mi sono più riconosciuta. Non perché non ami fare la mamma, intendiamoci, amo immensamente i miei figli, ma diciamolo pure, e senza sensi di colpa, “essere mamma non basta”. Una donna ha bisogno anche di altro per sentirsi realizzata. Ne avevo bisogno io e ne aveva bisogno anche la mia famiglia. Ho iniziato a rimettere la testa fuori, richiamando quella bambina che amava tanto vestirsi da giapponese.
Abbiamo in comune l’amore per Parigi, per il Giappone e, quello sviscerato, per la Sicilia, terra degli dèi, purtroppo, spesso profanata dagli uomini. Tu le dai una chiave di lettura interessante e utile, orientata ai bambini.
Io ci ho fatto a botte parecchie volte con questa terra, scommetto anche tu!. Poi ho capito che per viverci serenamente dovevo essere il cambiamento che volevo vedere. Così, per gioco, gita dopo gita, escursione dopo escursione, mi sono chiesta: “ma perché non condividere queste informazioni con altri genitori?”. Da mamma conosco bene i miei polli e so che, spesso, i genitori non si avventurano con i bambini perché non sanno. E il non sapere li porta a preferire il centro commerciale o la ludoteca con i gonfiabili. Ebbene, io, attraverso le nostre esperienze familiari, li invito a uscire ed esplorare questa nostra splendida terra che tanto ha da offrire.
Trovo, infatti, questa tua idea geniale perché permette a tanti genitori, confusi al solo pensiero di partire con bimbi al seguito, di affrontare il viaggio con una leggerezza organizzata. Il tuo Blog è diviso in sezioni, io te ne indicherò una per volta e tu dovresti dirmi un unico consiglio di viaggio. Per un weekend, ad esempio, il tuo luogo del cuore che tutti dovremmo conoscere?
Il mio luogo del cuore è il Vulcano. Credo che “a muntagna” non la batta nessuno, nemmeno il mare. E quindi consiglierei un bel weekend sull’Etna, magari in uno chalet o un rifugio per scoprire la forza e la magia del vulcano. I bambini adorano i vulcani, noi ne abbiamo uno proprio a portata di mano!
Da buona catanese non potevi non amare la nostra divinità sbuffante. Continuiamo, adesso, con le vacanze al mare.
In Sicilia il mare bello non manca. Amo profondamente il mare, ma dopo un po’ mi stanca, o per lo meno, devo fare anche altro. La costa sud orientale della Sicilia è perfetta per le famiglie con bambini, perché, oltre ad avere litorali bassi e sabbiosi e acque pulite, si trova in uno dei territori dichiarati patrimoni Unesco. Quindi, cari genitori, di mattina andate al mare, ma di pomeriggio esplorate i borghi, il barocco siciliano, con i bimbi potete prendere il trenino barocco a Ragusa Ibla, Modica e Scicli, andare a mangiare la granita e assaporare tutte le nostre specialità. Parlate con i siciliani, gente di cuore e stupitevi davanti tutte le nostre contraddizioni.
Con le gite domenicali?
E se ti dicessi Agrigento come la vedresti? Ho da poco concluso un blog tour che mi ha portato a conoscere una terra tanto bistrattata quanto straordinaria. Io stessa non credevo ci fossero così tante cose da fare da quelle parti: visitare la Valle dei Templi giocando, conoscere da vicino le caprette girgentane, dormire in una fattoria, fare un giro in barca ammirando la scala dei turchi, conoscere l’antica tradizione del carretto siciliano e fare lezioni di cucina a Favara. I genitori hanno solo l’imbarazzo della scelta.
Altro punto in comune, l’agrigentino. Le mie vacanze estive per vent’anni sono state a due passi, dico due, dalla Scala dei Turchi e, poi, Favara, oltre Agrigento, molto più affascinante e suggestiva di Atene, è un centro da scoprire grazie alla Farm Cultural Park e Annalisa Pompeo, che ho intervistato, ed è una creativa in cucina, creatrice di “GoSicily Sicilian Cooking Experience“. La forza delle donne. Qualche consiglio, per chi ha figli, su come affrontare serenamente un viaggio?
Noi genitori dobbiamo imparare a dare più fiducia ai nostri figli. Spesso siamo noi stessi il nostro limite più grande. I bimbi sanno adattarsi facilmente alle nuove situazioni ma bisogna partire con la mente serena, perché se siamo stressati noi lo saranno anche loro. Ovviamente una buona pianificazione del viaggio ci faciliterà il compito, ma per quello possono contare sui miei consigli!
Possiamo concludere, sono curiosissima, con una storia da raccontare, c’è una sezione apposita, che ci fidelizzerà al tuo Blog di cui sono già seguace e fan?
Vi racconto la storia di Polifemo e Ulisse. Si tratta di una mia rivisitazione, l’ho scritta per gioco per i miei bambini con l’intento di fargli conoscere la mitologia legata alla nostra terra, noi tra l’altro i faraglioni li vediamo ogni mattina! Da quel giorno Polifemo e Ulisse sono sempre presenti nelle nostre storie e nei nostri racconti. Forse, chissà, un giorno tutto questo diventerà un libro. Ma questa è un’altra storia!
Ringraziando Chiara Falsaperla, vulcano di idee, per questa bella, arricchente e caricante chiacchierata, vi invito a visitare e diventare seguaci del suo Blog, https://claireinsicily.com/, che dà spunti alternativi e interessanti nel campo dei viaggi.
Alla prossima.
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